Los Angeles, 20 luglio 2024. Lauren Oya Olamina abita in una sorta di ghetto protetto dal resto della città da alte mura di recinzione. In questo microcosmo, voluto e costruito dal padre, pastore battista di una parrocchia della periferia, vive in sicurezza assieme alla sua numerosa famiglia ed alle persone che hanno accettato il padre non solo come guida spirituale ma anche come una sorta di leader della piccola comunità. Ormai oltrepassare quel muro è diventato pericoloso, si rischia la vita: al di là imperversano miseria, infezioni, scarsità d’acqua e una strana droga che induce alla piromania. La gente muore buttata sui marciapiedi con ferite purulente e il numero dei senzatetto aumenta ogni giorno che passa. Per questo la prima regola è “muoversi in gruppo e armati” e solo nei casi di estrema necessità. Per Lauren la vita nel ghetto è davvero insopportabile, soprattutto per il dono particolare (in realtà causato dagli allucinogeni che la madre assumeva in gravidanza) che ha scoperto di avere sin da bambina: una iperempatia che le fa sentire fisicamente tutto il dolore degli altri...