Nel 1884, in un tepee - la classica tenda indiana conica - presso la riva del Bighorn River, che bagna Montana e Wyoming, una donna di nome Strikes At Different Camps si accovaccia e, afferratasi a due pali, divarica le gambe per mettere al mondo suo figlio. Una delle sue assistenti è nota per aver fatto un sogno in cui le viene spiegato come mescolare erbe per frizionare e come preparare succhi di radice per alleviare i dolori e accelerare il parto. La donna misura tre pollici di cordone ombelicale e lo taglia. Alla madre, che tiene il neonato al seno, viene data della carne di bisonte secca immersa nel grasso. Intanto Four, il padre, che come tutti gli uomini ha il tassativo divieto di avvicinarsi al tepee, e sceglie, all’interno della sua mandria di cavalli, l’adeguato compenso per la levatrice. Due giorni dopo, la madre arroventa un punteruolo di acciaio, fora i lobi delle orecchie del neonato e infila nei piccoli buchi un bastoncino coperto di grasso. Passano altri quattro giorni, e durante una sosta temporanea del loro spostamento verso Fort Union, Four invita un rispettato membro del suo clan, quello dei Whistling Waters, a diventare il padre del nome. Dopo aver coperto il viso del bambino con della pittura rossa, come impone la liturgia del rito sacro, l’uomo lo solleva quattro volte, mentre Four gli soffia sugli occhi del fumo di bear root, l’oshà, una pianta tipica del selvaggio West. Poi, in riferimento a qualche persona sacra vista in sogno molti anni prima, l’uomo chiama il bambino Big Crane. Il bambino è poi diventato un uomo, e racconta che la madre gli ha detto che, quando aveva solo pochi giorni, l’accampamento della sua tribù si è spostato alla confluenza di due fiumi, l’Elk e il Big River. Il padre compra da un mercante della polvere da sparo: quando torna a casa la sparge vicino al fuoco, per spiegare alla moglie, la mamma del piccolo, come si usa. La polvere esplode, provocandogli delle ustioni alla testa e al petto così gravi da farlo morire poco dopo…