L’Imperatrice: la donna vitale, felice, con lo scettro in mano. Serve dire altro?
Ecco subito il Matto, il viandante che è l’Energia per eccellenza: non si indugia, si parte e si va!
Quel Papa rimasto sotto il mazzo parla di comunicazione, viaggi, fascinazione dei lettori, e (forse) di un piccolo intervento dal cielo.
L’Imperatrice e la Maison Dieu (la Torre) segnano l’esplosione di ciò che il romanzo è, il suo viaggio, il suo imporsi e rivelare.
Qualcuno dovrà scegliere qualcosa, forse l’autrice: con i soldi e la magia in mano non avrà problemi, ma dovrà decidersi e non temporeggiare.
Uno sguardo diretto, equilibrato e pronto a recidere legami e imbarazzo, e la solitudine del saggio che osserva
Buona sorte, certo, ma anche la fine di un ciclo. Questo romanzo segna la fine di qualcosa.
Tarocchi interessanti e un profondo rinnovarsi per l’originale romanzo di Giordano Meacci.
Carte niente male per il romanzo di Massimiliano Parente.